Sunday 10 August 2008

Al cuore Ramon

Non riuscivo a dormire, mi è venuta voglia di scrivere.
Ascolto "Summer" di Joe Hisaishi.

La mattinata è passata ed è andata piuttosto bene. Lo shopping mi aiuta, penso di avere un "obiettivo" quando compro qualcosa. Come se comprassi per chissà quale evenienza.
Se avessi risorse illimitate probabilmente in questo periodo farei soltanto quello.

Notavo oggi mentre camminavo al sole di quanto fosse corto il mio respiro. Una settimana fà non era così infondo. Come se non volessi far rumore, mi sforzassi di non lasciar trasparire nulla.
I miei soffrono un pò quando mi vedono, pensando che la mia visione durerà ancora qualche altro giorno e poi solo una voce al telefono. Se soffrissi e fossi infelice difronte a loro sarebbe peggio credo. Magari penserebbe a quando avevo smesso di essere me.

Insomma adesso c'è questo peso al centro dello stomaco o poco più sù, in corrispondenza del cuore. Alle volte è pesante e insopportabile alle volte a differenza di due giorni fà penso che dovrò sopportarlo per poco altro tempo e ce la farò; che ho fatto quello che dovevo.
Penso che non sono fatta per le cose che non hanno senso e quelle che non hanno valore. Penso che è vero che ogni persona o cosa ha il valore che non gli diamo. Il giorno che smettiamo di darglielo il nostro giorno inizia a riempirsi di altri valori...che piano piano sostiuiscono il vuoto.

Adesso posso pensare a quando tra una settimana cambierò lavoro. Posso pensare che posso anche decidere di partire e andare molto lontano inseguendo i miei sogni come avevo pianificato. Posso pensare che anche se i miei genitori faranno i capricci avrò la certezza che il loro amore nei miei confronti non cambierà. Posso pensare che non avrò rimpianti.

Pur sapendo l'epilogo delle circostanze non posso dire che non avrei vissuto esattamente tutto quello che ho vissuto. Era quello che desideravo. Quello che ho amato anche se solo per 6 mesi della mia vita.

Non riesco ancora bene a spegnere la mia testa quando voglio. Alle volte entra negli echi di certe parole che non fanno che ripetersi quasi all'infinito.

Quì nella mia stanza in montagna c'è un quadro di mio nonno. Ieri sera prima di addormentarmi lo guardavo, e mentalmente gli ponevo delle domande. Ho desiderato che fosse in carne ed ossa in quell'istante... che parlasse e magari si incaxxasse pure per le mie scelte...
Ma quella chance l'ho avuta quando ancora non avevo domande...e soltanto per 4 lontani anni della mia vita.

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